Bassi-Burgatti

Istituto di Istruzione Superiore

Tenere viva la memoria significa essere cittadini consapevoli e attivi, sempre pronti a difendere la democrazia, dono prezioso che abbiamo ricevuto e che abbiamo il dovere di difendere: questo è l’importante messaggio che ci siamo riportati nelle aule, dopo un’intensa giornata trascorsa a ripercorrere gli eventi della strage di Ustica e di quella di Bologna del 2 agosto.

La meticolosa preparazione in classe, prima della visita, ci ha consentito di comprendere e apprezzare gli incontri  avvenuti a Bologna il 13 marzo 2024.

La prima tappa è stata il Museo per la memoria di Ustica, che ricorda la tragica vicenda del DC9 , partito da Bologna il 27 giugno del 1980 e mai atterrato a Palermo. Emozionante e coinvolgente l’allestimento realizzato dall’artista Christian Boltanski, incaricato dai familiari delle vittime di ricordare l’evento tanto drammatico quanto sconcertante, l’aereo infatti fu, con molta probabilità,  colpito per errore da un missile nel mezzo di uno scenario di guerra mai dichiarato.

La visita a questo museo e l’attività laboratoriale ci ha reso testimoni di un evento che non deve trovare spazio solo nelle pagine dei libri di storia, ma anche e soprattutto nei nostri cuori nelle nostre menti in modo indelebile.

2 agosto 1980, Strage alla stazione di Bologna. E’ dal luogo in cui scoppiò la bomba che abbiamo iniziato il nostro percorso, guidati dalla professoressa Cinzia Venturoli: la lapide in ricordo delle vittime, le fotografie della stazione distrutta , le pietre d’inciampo e soprattutto le storie di tante vite spezzate  e le storie di una comunità, quella di Bologna, che ha reagito con fermezza e non si è lasciata intimorire dalla inaudita ferocia del terrorismo.

Nel pomeriggio, toccante è stato l’incontro, a palazzo d’Accursio, con due testimoni, Agide Melloni e Marina Gamberini; Il primo era l’autista del 37, che quel giorno con il suo autobus fece la spola prima con gli ospedali trasportando feriti e poi con la medicina legale trasportando le salme delle vittime, la seconda, Marina, è l’unica superstite del gruppo di impiegate della Ciga, al piano superiore della stazione.

E’ stata una lezione di storia e quindi di vita , che ci ha fatto comprendere il ruolo della memoria e l’importanza di mantenerla viva se vogliamo essere giovani donne e  giovani uomini liberi di costruire il futuro che vogliamo e non inconsapevoli pedine in mano altrui.

La nostra esperienza si è concretizzata nella produzione di cartelloni che ora sono esposti nella nostra scuola…… speriamo che siano spunto di riflessione per i nostri compagni e stimolo per fare la nostra esperienza.

Gli allievi di quinta R,S,T e U