La salute.. se la conosci la conservi
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Gli esperti consigliano di non rivolgersi sempre e subito al medico di famiglia per ogni
piccolo mutamento del proprio stato di salute, ma ci sono alcune alterazioni che
richiedono senzaltro una maggiore attenzione e per le quali è bene ricorrere subito
ad una visita presso il nostro amico medico.
Tali alterazioni possono essere così riassunte:
- senso di dolore o costrizione al petto
- vertigini o senso di mancamento durante gli sforzi
- respiro difficoltoso quando si è distesi
- frequente e forte ronzio nellorecchio
- chiazze davanti agli occhi
- ingiustificati cali di peso o perdita dappetito
- rigonfiamenti in alcune parti del corpo (ad esempio agli arti inferiori)
- lesioni che non guariscono
- nei che cambiano forma, dimensione o colore
- tosse e/o raucedine persistente
- cambiamento delle abitudini alimentari
- qualsiasi inspiegabile perdita di sangue (ad es. nelle feci), per le donne al di fuori
del periodo mestruale
- urine abbondanti, sete intensa e tenace, ferite con difficoltà a rimarginarsi
Una volta ancorasi sottolinea che è assolutamente sconsigliato
interpretare autonomamente i vari sintomi: ne va della propria salute!
RAPPORTO TRA MEDICO DI FAMIGLIA
E PAZIENTE
La burocrazia lo definisce "medico di base", ma noi
preferiamo il termine tradizionale, più amichevole, di "medico di famiglia",
perché è senzaltro la persona più adatta per un controllo generale del nostro
stato di salute e, se fa bene il proprio lavoro, dovrebbe conoscere la nostra situazione
personale e familiare, le nostre abitudini di vita e quindi è il più indicato per
identificare le nostre caratteristiche ed i nostri rischi particolari.
Una buona impostazione del rapporto medico-paziente riteniamo debba
prevedere:
- che il paziente eviti di farsi da solo la diagnosi (ad esempio, un dolore al torace non
è necessariamente il segnale di un problema di cuore, può trattarsi di qualcosa
daltro e quindi è bene recarsi dal medico di famiglia che a sua volta, stabilita la
causa, potrà curarlo o, in caso di dubbio diagnostico, indirizzerà o dal cardiologo o
dal broncopneumologo o da un ortopedico o da un reumatologo o da altro specialista) e
racconti con precisione i propri disturbi, lasciando al medico il compito di
interpretarli; che il paziente si sforzi di descrivere non solo i sintomi fisici ma anche
le sensazioni interiori; che non cerchi di variare in nessun modo le dosi e la durata
delle terapie o , peggio ancora, non si affidi a familiari o a parenti o ad amici per
definire prescrizioni e posologie; che non esiti a rivolgersi di nuovo al medico se non si
ottengono miglioramenti. Dopo le analisi, sarà opportuno tornare dal medico per
discuterne i risultati.
- Un buon medico non è certamente quello pronto a prescrivere dei pacchetti desami,
ma quello che valuta con più attenzione la necessità degli esami, che può essere
diversa da caso a caso e può dipendere dalla storia del paziente, dalle sue abitudini di
vita, dai suoi rischi professionali, dai precedenti familiari. Poiché la malattia, la
prevenzione della malattia o il timore della ma-lattia sono accompagnati da paure, angosce
e altre richieste che il medico non può ignorare, poiché cè chi ha bisogno di una
ricetta, chi di parole di conforto e di rassicurazione, chi di esami clinici, è
importante che il medico, oltre alla diagnosi e alla susseguente terapia, cerchi anche di
impegnarsi sul piano umano per alleviare il più possibile le sofferenze del malato: un
paziente non può uscire da un ambulatorio senza avere capito che cosa gli sta succedendo
e perciò è necessario spiegargli tutto ciò che viene fatto in modo comprensibile.
Una buona visita medica, diversa da quella per diagnosticare una
semplice influenza, dovrà richiedere un po' più di tempo da parte del medico, tempo
necessario per la raccolta di informazioni dettagliate circa le precedenti malattie, la
storia familiare, lattività fisica, il fumo, le abitudini alimentari, l'uso di
farmaci ecc., al fine di permettere di ottenere migliori informazioni sul reale stato di
salute del paziente, di migliorare la comprensione e quindi ladesione del malato
alla cura in modo da ridurre la smania della ricerca continua di medici diversi e
diminuire così la "denuncia" di persone che ritengono di non essere state
curate a dovere.
Se ci si reca da uno specialista, questo, visto che non ci conosce, per
una corretta diagnosi dovrà dedicarci più tempo per raccogliere notizie sui nostri
precedenti fisiologici, patologici ed ereditari. |