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È diviso in diverse
prove, riportiamo quelle più comuni:
- determinazione del visus: serve a determinare quanto una persona vede; si effettua
leggendo con un occhio, poi con l'altro, delle tavole (detta tavola ottotipica) che
riportano lettere e segni ad una distanza di circa 30 cm e poi ad una distanza di circa
3-5 metri
- esame alla lampada a fessura o al biomicroscopio: serve a valutare lo stato dell'occhio
e delle sue strutture interne. Si esegue indirizzando nella pupilla del paziente un raggio di luce bianca,
che illumina anche il fondo dell'occhio. L'esame può essere fatto sia con la pupilla in condizioni normali (esame in miosi),
sia con la pupilla dilatata da particolari
colliri (esame in midriasi)
- esame oftalmometrico: permette di diagnosticare un eventuale astigmatismo. Con l'utilizzo del
microscopio, l'oculista scruta l'interno dell'occhio, indirizzando dei fasci di luce, uno
verde e uno rosso, che andranno a riflettersi sulla cornea.
- esame tonometrico: serve per valutare la pressione interna dell'occhio. È un esame
molto importante perchè se la pressione è molto aumentata, ciò può portare ad una
diminuzione della vista. L'esame si esegue appoggiando il microscopio direttamente sulla
superficie dell'occhio cioè sulla cornea;
automaticamente, attraverso il computer, il microscopio rileva la pressione.
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